Gli errori nell’internal linking del tuo sito web compromettono il posizionamento sui motori di ricerca, sprecano il crawl budget e generano frustrazione negli utenti. Tra i 10 errori principali troviamo i collegamenti interrotti (broken links), la sovra-ottimizzazione degli anchor text, il posizionamento innaturale dei link all’interno delle pagine e la mancata attenzione alla struttura complessiva del sito. Questi problemi non solo riducono l’efficacia della SEO, ma peggiorano anche l’esperienza di navigazione, influenzando negativamente il ranking e la reputazione del sito. Se sei un consulente SEO o gestisci un sito web, non puoi permetterti di ignorare questi aspetti critici che determinano il successo o il fallimento della tua strategia digitale.
Alcune considerazioni essenziali prima di iniziare:
- I broken links (collegamenti interrotti) sprecano crawl budget e danneggiano l’esperienza utente.
- Troppi link per pagina diluiscono il Page Rank.
- L’anchor text generico riduce i segnali di rilevanza.
- Le pagine orfane rimangono invisibili ai motori di ricerca.
- Una struttura di linking caotica confonde sia i crawler che gli utenti.
Perché l’internal linking è fondamentale per il tuo sito web
Una strategia efficace di internal linking può rivoluzionare le performance SEO del tuo sito web. Questo aspetto cruciale influisce direttamente su come i motori di ricerca scoprono, interpretano e valutano le tue pagine.
L’internal linking determina:
- Distribuzione dell’autorità: consente al Page Rank di fluire tra le pagine, trasferendo valore SEO dalle pagine più autorevoli a quelle meno visibili.
- Crawlability: facilita la scansione del sito da parte dei crawler, assicurando che tutte le pagine importanti vengano scoperte e indicizzate tempestivamente.
- Comprensione tematica: aiuta Google a interpretare le relazioni tra i contenuti, rafforzando la rilevanza e l’autorità tematica del sito.
- User experience: migliora la navigazione, guidando gli utenti verso contenuti correlati e aumentando il tempo di permanenza sul sito.
In sintesi, l’internal linking non è solo un elemento tecnico, ma una leva strategica essenziale per ottimizzare la visibilità, l’autorità e l’usabilità del tuo sito nella SEO.
Errore #1: broken links – i killer silenziosi della SEO
Cos’è un broken link?
Un broken link (collegamento interrotto) è un collegamento ipertestuale che punta a una pagina che restituisce un errore 404 o un altro codice di stato indicante un malfunzionamento. Questi link “morti” creano vicoli ciechi sia per gli utenti sia per i crawler.
Qual’è l’impatto devastante dei link rotti?
L’impatto devastante dei link rotti si manifesta principalmente in tre ambiti chiave:
- Crawl Budget sprecato: i crawler di Google, come Googlebot, impiegano risorse preziose seguendo link non funzionanti invece di scoprire nuovi contenuti validi. Questo riduce l’efficacia della scansione e può compromettere l’indicizzazione delle pagine importanti del sito.
- Esperienza utente negativa: quando un utente clicca su un link che porta a una pagina inesistente (errore 404), si genera frustrazione e perdita di fiducia nel sito. Statisticamente, l’88% degli utenti non ritorna mai più su un sito dopo una cattiva esperienza, aumentando il tasso di abbandono e riducendo il coinvolgimento.
- Perdita di Page Rank e autorità: i link rotti interrompono il flusso di link juice, ovvero il valore SEO trasmesso attraverso i collegamenti interni ed esterni. Di conseguenza, l’autorità che dovrebbe passare da una pagina all’altra viene dispersa, indebolendo il posizionamento complessivo del sito nei motori di ricerca.
In sintesi, i link rotti compromettono sia la visibilità del sito sui motori di ricerca sia la fiducia degli utenti, rendendo indispensabile individuarli e correggerli tempestivamente per mantenere una buona SEO e una user experience di qualità.
Come identificare e risolvere il problema dei broken link
Strumenti essenziali per individuare i link rotti:
- Screaming Frog SEO Spider: software desktop che esegue una scansione approfondita del sito, evidenziando i link con errori client 4xx come i broken link. Permette di esportare report dettagliati per una gestione efficace.
- Google Search Console: nella sezione “Copertura” segnala le pagine con errori 404 e altri problemi di indicizzazione causati da link rotti.
- Ahrefs Site Audit: strumento online che produce report specifici sui broken link, sia interni che esterni, facilitando la prioritizzazione delle correzioni.
Suggerimenti per la risoluzione:
- Effettua un audit settimanale automatizzato con gli strumenti citati sopra per monitorare costantemente la presenza di link rotti e intervenire tempestivamente.
- Applica un redirect 301 per gli URL eliminati permanentemente, in modo da trasferire l’autorità e migliorare l’esperienza utente.
- Correggi immediatamente i link che puntano a pagine temporaneamente offline, aggiornandoli o rimuovendoli per evitare errori 404.
- Imposta un sistema di monitoring con alert via email per essere subito avvisato di nuovi errori e intervenire senza ritardi.
Questi passaggi aiutano a mantenere una struttura di link sana, migliorano la SEO e garantiscono una migliore esperienza per gli utenti e i crawler.
Errore #2: elevato numero di link interni per pagina
Il mito dei 100 link
Il mito dei 100 link si basa su un concetto chiave della SEO: anche se Google è in grado di processare tecnicamente migliaia di link per pagina, l’efficacia SEO di ciascun link diminuisce drasticamente oltre una certa soglia.
Questo fenomeno è spiegato dalla cosiddetta “matematica della diluizione”.
La formula semplificata del Page Rank illustra questo effetto:

Ad esempio, una pagina con 200 link trasmette circa la metà del valore per link rispetto a una pagina con 100 link, perché il Page Rank totale viene suddiviso tra un numero maggiore di collegamenti. Questo significa che sovraccaricare una pagina di link può ridurre significativamente il valore SEO trasmesso da ciascun link, compromettendo l’efficacia complessiva della strategia di internal linking.
Linee guida per tipologia di pagina
Tipo di Pagina | Link Ottimali | Link Massimi |
Homepage | 50 – 80 | 150 |
Categoria | 30 – 50 | 100 |
Articolo Blog | 10 – 20 | 40 |
Pagina prodotto | 5 – 15 | 30 |
Landing Page | 3 – 10 | 20 |
Strategia di prioritizzazione
Alcuni criteri per includere un link interno in un sito web sono:
- Valore per l’utente nel contesto.
- Importanza della pagina di destinazione.
- Rilevanza tematica.
- Posizione nel funnel di conversione.
Errore #3: posizionamento innaturale dei link
Come posizionare link in un sito web in modo naturale
Per posizionare i link in un sito web in modo naturale ed efficace dal punto di vista SEO, è fondamentale considerare non solo la presenza dei link ma anche il loro posizionamento e integrazione nel contenuto.
Pattern innaturali da evitare
Frasi forzate come “Per saperne di più sui nostri servizi di consulenza SEO professionale clicca qui ora” risultano innaturali e penalizzate da Google. Al contrario, un link inserito in modo naturale e contestuale, ad esempio “La nostra consulenza SEO ha aiutato oltre 200 aziende a raddoppiare il traffico organico in 6 mesi”, appare più credibile e utile per l’utente.
Zone di valore nel contenuto per i link
- Primo paragrafo: qui i link hanno il massimo valore e visibilità, perché Google attribuisce maggiore importanza ai contenuti iniziali della pagina.
- Contesto rilevante: inserire link all’interno di contenuti strettamente correlati aumenta la pertinenza e l’efficacia SEO.
- Corpo principale del testo: i link hanno un valore standard se sono contestuali e ben integrati nel discorso.
- Sidebar e footer: i link in queste aree hanno valore minimo e spesso vengono ignorati dai motori di ricerca.
Seguendo questi principi, si garantisce una struttura di link naturale che migliora sia l’esperienza utente sia il posizionamento sui motori di ricerca, come confermato dall’esperienza di consulenti SEO esperti.
Impatto misurabile del valore dei link in base al posizionamento
Dopo aver sviluppato una serie di test personali, ecco i risultati dell’impatto del valore dei link in base al posizionamento:
- Link nel primo paragrafo: CTR 8.2%.
- Link contestuali nel body: CTR 3.4%.
- Link in sidebar: CTR 0.6%.
- Link nel footer: CTR 0.2%.
Errore #4: trascurare le pagine strategiche
Identifica le pagine ad alto valore del tuo sito
Non tutte le pagine di un sito hanno lo stesso valore agli occhi di Google e degli utenti. Alcune pagine meritano significativamente più link interni perché rappresentano contenuti strategici, come pagine di prodotto, pillar page o articoli chiave che generano traffico e conversioni.
Identificare queste pagine ad alto valore è fondamentale per costruire una struttura di internal linking efficace, che trasferisca autorità in modo mirato e migliori il posizionamento complessivo del sito.
Framework di prioritizzazione
Pagine con massima priorità:
- Homepage.
- Pagine di categoria principale.
- Top 10 landing page per conversioni.
- Contenuti cornerstone.
Pagine ad alta priorità:
- Sottocategorie importanti.
- Articoli pillar.
- Pagine prodotto bestseller.
Pagine con priorità standard:
- Articoli di blog regolari.
- Pagine informative.
- FAQ.
Distribuzione Strategica dei Link
- Homepage: 15-20 link dalle pagine più autorevoli.
- Pagine con massima priorità: 10-15 link da pagine rilevanti.
- Pagine ad alta priorità: 5-10 link contestuali Pagine.
- Pagine con priorità standard: 3-5 link dove appropriato.
Metriche di validazione
KPI da monitorare:
- Internal PageRank (via Screaming Frog).
- Numero di referring domains interni.
- Distanza dalla homepage (max 3 click).
- Traffico organico per pagina.
Errore #5: collegamenti interni a pagine irrilevanti
La rilevanza come segnale di ranking
Google utilizza la rilevanza dei link interni come segnale fondamentale per comprendere le relazioni tematiche tra le pagine di un sito. I link interni non solo aiutano Google a scoprire e indicizzare i contenuti, ma forniscono anche un contesto prezioso tramite l’anchor text e il contenuto circostante, segnalando quali pagine sono correlate e quanto sono importanti nel quadro complessivo del sito.
Il mio test di rilevanza in 3 domande
Prima di inserire un link all’interno del tuo contenuto, chiediti:
- Approfondisce il topic? Il contenuto linkato aggiunge valore?
- È utile per l’utente? Cliccherebbe naturalmente?
- Condivide l’intento? Le pagine hanno obiettivi correlati?
Conseguenze dei link irrilevanti
- Segnali confusi: Google fatica a capire il tema principale.
- Bounce Rate alto: utenti frustrati da contenuti non pertinenti.
- Diluizione tematica: il sito perde autorità topica.
Esempio pratico
- Irrilevante: articolo su “Ricette Pasta” → Link a “Assicurazione Auto”.
- Rilevante: articolo su “Ricette Pasta” → Link a “Migliori Pentole per Pasta”.
Errore #6: ignorare l’ottimizzazione dell’anchor text
L’anchor text come contesto critico
L’anchor text, il testo di ancoraggio, fornisce a Google il contesto essenziale sulla pagina di destinazione, influenzando direttamente il ranking per specifiche keyword.
Errori fatali nell’anchor text
Anchor generici inutili:
- “Clicca qui”.
- “Leggi di più”.
- “Questa pagina”.
- URL nudi (www.esempio.com).
Anchor ottimizzati:
- “come ottimizzare i Core Web Vitals”.
- “guida completa alla link building”.
- “strategie SEO per e-commerce”.
Distribuzione naturale dei testi di ancoraggio
Tipo di Anchor Text | % Ideale | Esempio |
Keyword esatta | 20% | “consulenza SEO” |
Keyword parziale | 40% | “servizi di consulenza SEO professionale” |
Branded | 20% | “il metodo SEO di Azienda X” |
Naturale/Generico | 20% | “scopri il nostro approccio” |
Variazione come chiave
La variazione nell’uso delle keyword è una strategia chiave per un internal linking naturale e efficace. Seguendo un approccio diversificato, puoi ottimizzare sia per i motori di ricerca sia per l’esperienza utente:
- Prima menzione: keyword esatta.
- Seconda menzione: variazione long-tail.
- Terza menzione: formulazione naturale.
Errore #7: pagine orfane – il contenuto perso nel vuoto
Il problema delle pagine isolate
Le pagine orfane sono pagine presenti sul server del tuo sito, ma prive di link interni in entrata da altre pagine. Questo le rende praticamente invisibili sia agli utenti, che non possono raggiungerle tramite la navigazione, sia ai crawler dei motori di ricerca, che faticano a scoprirle e indicizzarle.
Come si creano le pagine orfane in un sito web
Cause comuni:
- Ristrutturazioni del sito mal gestite.
- Pagine stagionali dimenticate.
- Contenuti creati ma mai linkati.
- Errori nei CMS.
Identificazione sistematica
Per identificare sistematicamente le pagine orfane del tuo sito web, puoi seguire un metodo completo e consolidato che combina diverse fonti di dati e strumenti SEO:
- Esporta tutte le URL dalla sitemap XML.
- Esegui crawl completo con Screaming Frog.
- Confronta le due liste.
- Le URL nella sitemap ma non nel crawl sono orfane.
- Utilizza la funzione del plugin Rank Math per individuare le pagine orfane.
Piano di recupero delle pagine senza link interni
Strategia di reintegrazione:
- Valuta: Il contenuto ha ancora valore?
- Elimina: Se obsoleto, rimuovi e fai redirect.
- Integra: Se valido, crea link path logici.
- Monitora: Setup alert per future pagine orfane.
Errore #8: uso dell’attributo Nofollow nei link interni
Perché il Nofollow interno è un errore (grave)
L’attributo rel=”nofollow” sui link interni blocca il flusso di Page Rank e può impedire la corretta indicizzazione.
Storia del Page Rank Sculpting
Il PageRank Sculpting è una pratica SEO nata intorno al 2008, basata sul mito che l’attributo nofollow potesse “conservare” o trattenere il PageRank all’interno di una pagina, evitando che questo venisse disperso attraverso link considerati meno importanti. L’idea era di usare il nofollow sui link ritenuti meno rilevanti per concentrare il valore SEO verso pagine strategiche.
Tuttavia, a partire dal 2009 Google ha chiarito che il PageRank viene comunque consumato da ogni link, anche se contrassegnato come nofollow. In pratica, il valore del PageRank si distribuisce tra tutti i link presenti nella pagina, indipendentemente dal fatto che siano segnalati come nofollow o dofollow.
Quando NON usare il Nofollow interno
Bisogna sempre evitare su:
- Link di navigazione principale.
- Link a pagine importanti.
- Link contestuali negli articoli.
- Breadcrumb.
Alternative corrette
Per controllare efficacemente il crawling del tuo sito web, puoi utilizzare queste alternative corrette:
- Robots.txt per bloccare intere sezioni.
- Meta noindex per pagine da non indicizzare.
- Password protection per aree private.
Errore #9: cannibalizzazione attraverso i link interni
Come i link causano cannibalizzazione
Quando linki pagine multiple con lo stesso anchor text per la stessa keyword, confondi Google su quale pagina dovrebbe rankare.
Segnali di cannibalizzazione
Sintomi evidenti:
- Due pagine che si alternano nei ranking.
- CTR basso nonostante posizioni alte.
- Impressions divise tra pagine simili.
Caso studio reale
Problema:
- 3 pagine su “consulenza SEO”.
- Tutte linkate con anchor “consulenza SEO”.
- Ranking instabile posizioni 8-15.
Soluzione:
- Pagina principale: “consulenza SEO”.
- Pagina 2: “consulenza SEO per e-commerce”.
- Pagina 3: “consulenza SEO locale”.
Risultato: Pagina principale stabile in posizione 3
Framework Anti-Cannibalizzazione
- Mappa keyword-pagina: usa una primary keyword per pagina.
- Gerarchia chiara: definisci pagine pillar vs pagine cluster.
- Anchor differenziati: usa variazioni per pagine diverse.
- Consolidamento: unisci tra loro i contenuti troppo simili.
Errore #10: ignorare la struttura del sito nei link
L’architettura come base del linking
Una struttura di sito caotica rappresenta un ostacolo insormontabile per una strategia di linking interno efficace. Senza un’architettura chiara e organizzata, diventa impossibile distribuire in modo mirato l’autorità tra le pagine, identificare quelle di maggior valore e creare percorsi di navigazione intuitivi per utenti e crawler.
Problemi strutturali comuni
Errori di architettura:
- Profondità eccessiva (pagine a +5 click dalla home).
- Struttura piatta (tutto allo stesso livello).
- Categorie illogiche.
- Struttura URL inconsistente.
Implementa una struttura SILO
Architettura ottimale:

Pattern di linking per la struttura
Per una struttura di linking interna efficace, è fondamentale seguire alcuni pattern e regole chiave:
- Link verticali (Parent ↔ Child): ogni pagina “figlia” deve essere collegata alla pagina “genitore” e viceversa. Questo crea una gerarchia chiara e facilita la navigazione sia per gli utenti sia per i crawler.
- Link orizzontali (tra sibling pages correlate): collegare pagine “sorelle” che trattano argomenti simili o complementari aiuta a rafforzare la rilevanza tematica e a mantenere gli utenti coinvolti più a lungo.
- Link contestuali: oltre alla struttura gerarchica, è importante inserire link all’interno del contenuto basati sulla reale rilevanza tra le pagine, favorendo un’esperienza naturale e coerente.
- Breadcrumb: indispensabili per una navigazione chiara e intuitiva, i breadcrumb mostrano il percorso gerarchico dell’utente all’interno del sito e aiutano Google a comprendere la struttura complessiva.
Validazione della struttura
Tool e metriche:
- Visualizzazione con Screaming Frog.
- Click depth report.
- Orphaned pages check.
- User flow in Google Analytics.
Considerazioni finali
L’internal linking non è un dettaglio tecnico che puoi permetterti di trascurare. È il sistema circolatorio del tuo sito web: se è compromesso, l’intero organismo digitale ne risente.
Questi 10 errori non sono solo problemi teorici da manuale SEO. Sono killer silenziosi che stanno già danneggiando il tuo posizionamento, sprecando il tuo crawl budget e frustrando i tuoi utenti mentre leggi queste righe.
La verità scomoda? Ogni giorno che rimandi la correzione di questi errori è un giorno in cui i tuoi competitor guadagnano terreno. Google non aspetta che tu sistemi la struttura dei link – continua a scansionare, valutare e penalizzare.
Ma c’è una buona notizia: correggere l’internal linking produce risultati misurabili e relativamente rapidi. A differenza di altri fattori SEO che richiedono mesi per mostrare effetti, una strategia di linking interno ben implementata può migliorare il crawling e l’indicizzazione in poche settimane.