Un preventivo SEO valido deve contenere cinque elementi essenziali: audit iniziale dettagliato, strategia personalizzata con obiettivi misurabili, timeline realistica con milestone chiare, breakdown delle attività operative e sistema di reporting trasparente. La presenza di questi elementi distingue un’offerta professionale da proposte generiche o potenzialmente rischiose.
Valutare correttamente un preventivo SEO protegge l’investimento aziendale e previene costosi errori. Una valutazione superficiale può portare a scegliere fornitori che utilizzano tecniche obsolete, promettono risultati impossibili o non forniscono valore reale. Il 67% delle aziende che non valutano adeguatamente i preventivi SEO riporta insoddisfazione entro i primi sei mesi di collaborazione.
Questa guida fornisce una checklist completa per valutare preventivi SEO, spiegazioni dettagliate per ogni criterio di valutazione, identificazione delle criticità più comuni, strumenti pratici per confrontare diverse proposte e template pronti all’uso. Ogni sezione include esempi concreti e segnali di allarme da riconoscere immediatamente.
Punti chiave dell’articolo
5 elementi essenziali di un preventivo SEO professionale
- Audit tecnico e strategico completo: include analisi del sito, studio competitor e ricerca keywords con volumi di ricerca e difficoltà.
- Obiettivi SMART con KPI definiti: metriche specifiche (traffico organico +X%, conversioni +Y%) con timeline trimestrale.
- Dettaglio operativo delle attività: lista precisa di ottimizzazioni on-page, contenuti da creare e strategie di link building.
- Sistema di reporting strutturato: frequenza report (mensile/trimestrale), dashboard accessibili e metriche monitorate.
- Termini contrattuali trasparenti: durata, modalità di recesso, proprietà dei contenuti e assenza di penali nascoste.
3 red flags da evitare assolutamente
- “Garantiamo prima posizione su Google”: nessuna agenzia seria può garantire ranking specifici – Google stesso lo dichiara.
- Prezzi sotto i 500€/mese per progetti complessi: SEO professionale richiede ore di lavoro qualificato – diffida da prezzi irrealistici.
- Tecniche non specificate o “segreti del mestiere”: trasparenza zero su metodologie = rischio di pratiche black hat e penalizzazioni.
Indice
La checklist completa per valutare un preventivo SEO
Analisi e audit iniziale
Un preventivo SEO professionale deve sempre partire da un’analisi approfondita della situazione attuale. Verifica la presenza di questi elementi fondamentali:
- Audit tecnico completo incluso: l’audit tecnico deve coprire: velocità di caricamento, mobile-friendliness, struttura URL, sitemap XML, robots.txt, errori 404, redirect chains, HTTPS, Core Web Vitals. Un audit professionale richiede minimo 8-16 ore di lavoro e produce un report di 20-40 pagine.
- Analisi competitiva dettagliata: deve includere almeno 3-5 competitor diretti con analisi di: keywords posizionate, gap di contenuti, profilo backlink, strategie content marketing. L’analisi deve identificare opportunità concrete, non solo elencare dati.
- Studio keywords e search intent: ricerca keywords con: volumi di ricerca mensili, keyword difficulty, SERP analysis, classificazione per search intent (informazionale, navigazionale, transazionale). Minimo 50-100 keywords rilevanti per progetto medio.
- Valutazione contenuti esistenti: audit contenuti che identifica: pagine con potenziale, contenuti da ottimizzare, cannibalizzazione keywords, gap informativi. Include matrice contenuti con priorità di intervento.
Alcune Red flags comuni nelle analisi SEO
- Audit “gratuito” in 24 ore: un’analisi seria richiede tempo e competenze – diffida da report automatici spacciati per audit personalizzati.
- Solo errori tecnici senza strategia: elencare problemi senza soluzioni prioritizzate non è un audit professionale.
- Nessun benchmark competitivo: ignorare i competitor significa navigare alla cieca nel mercato.
- Metriche vanity senza business impact: focus su domain authority invece che su traffico qualificato e conversioni.
- Template generici non personalizzati: stesso report per e-commerce e sito aziendale = scarsa personalizzazione.
Strategia e pianificazione
La strategia SEO deve tradurre l’analisi in un piano d’azione concreto e misurabile:
- Obiettivi SMART definiti: Obiettivi Specifici, Misurabili, Achievable, Rilevanti, Temporizzati. Esempio corretto: “Aumentare traffico organico del 40% in 6 mesi su keywords transazionali”. Esempio sbagliato: “Migliorare visibilità online”.
- Timeline realistica con milestone: roadmap trimestrale con deliverable specifici. Primo mese: ottimizzazioni tecniche critiche. Mesi 2-3: on-page e contenuti pillar. Mesi 4-6: link building e contenuti di supporto.
- KPI chiari e misurabili: metriche primarie: traffico organico, conversioni da organico, revenue da SEO. Metriche secondarie: rankings keywords target, CTR medio, pagine indicizzate. Baseline e target per ogni metrica.
- Piano editoriale strutturato: calendario editoriale minimo 3 mesi con: titoli articoli, keywords target, search intent, autore assegnato, data pubblicazione. Frequenza pubblicazione sostenibile (2-4 articoli/mese per progetti standard).
Timeline realistica | Promesse irrealistiche |
---|---|
Primi risultati visibili: 3-4 mesi | “Risultati immediati garantiti” |
Crescita stabile: 6-12 mesi | “Raddoppio traffico in 30 giorni” |
ROI positivo: 8-12 mesi | “ROI 500% in 3 mesi” |
Risultati consolidati: 12-18 mesi | “Dominio del mercato in 6 mesi” |
Ottimizzazioni tecniche: 1-2 mesi | “Risoluzione tutti problemi in 1 settimana” |
Attività operative specificate
Il preventivo deve dettagliare esattamente quali attività verranno svolte:
- On-page optimization dettagliata: lista specifica per pagina: ottimizzazione title e meta description, struttura H1-H6, internal linking, schema markup, ottimizzazione immagini, miglioramento contenuti. Non accettare generici “ottimizziamo le pagine”.
- Strategia link building etica: metodologie white hat specificate: digital PR, guest posting su testate rilevanti, broken link building, creazione risorse linkabili. Target realistico: 5-15 link di qualità/mese. Evitare chi promette “100 backlink al mese”.
- Ottimizzazione tecnica specificata: interventi precisi: implementazione CDN, ottimizzazione database, minificazione CSS/JS, lazy loading, correzione Core Web Vitals. Include priorità e impatto stimato per ogni intervento.
- Piano contenuti con frequenza: tipologie contenuti: articoli pillar (2000+ parole), post blog (800-1200 parole), FAQ, guide how-to, infografiche. Frequenza realistica e costante, non picchi insostenibili.
Reporting e comunicazione
Trasparenza e comunicazione sono fondamentali per valutare l’efficacia dell’investimento:
- Frequenza report definita: standard settore: report mensile dettagliato + check quindicinale. Il report deve includere: progressi vs obiettivi, attività svolte, prossimi step, analisi metriche con interpretazione.
- Metriche monitorate elencate: lista completa metriche: traffico organico (users, sessions, pageviews), rankings (posizioni medie, visibility index), conversioni (goal, e-commerce), metriche tecniche (velocità, errori crawl).
- Canali di comunicazione chiari: referente dedicato, email/telefono diretti, tempi di risposta (max 24-48h), meeting periodici (mensili/trimestrali), sistema ticketing per richieste.
- Accesso a dashboard/strumenti: accesso real-time a Google Analytics, Search Console, tool rank tracking, dashboard personalizzata. No a “report PDF una volta al mese” come unica fonte di informazioni.
Aspetti contrattuali e garanzie
Proteggi il tuo investimento verificando tutti gli aspetti legali e contrattuali:
- Durata contratto specificata: contratti tipici: 6-12 mesi con possibilità rinnovo. Diffida da vincoli superiori a 12 mesi senza clausole di uscita o da proposte “pay per performance” poco chiare.
- Clausole di uscita chiare: preavviso standard: 30-60 giorni. Verifica: penali per recesso anticipato, condizioni di risoluzione, passaggio di consegne incluso. No a penali spropositate o vincoli capestro.
- No a garanzie di ranking impossibili: Red flag assoluto: “Garantiamo prima posizione” o “Money back guarantee su posizioni”. La SEO professionale garantisce metodo e impegno, non posizioni specifiche che dipendono da algoritmi in continua evoluzione.
- Proprietà dei contenuti definita: contenuti creati = proprietà del cliente sempre. Verifica: diritti su testi, cessione copyright, accesso account creati. Attenzione a clausole che mantengono proprietà all’agenzia.
APPROFONDIMENTO: Consulente SEO vs Agenzia SEO: come scegliere il migliore
Come identificare preventivi SEO poco professionali
Riconoscere preventivi SEO di scarsa qualità protegge l’azienda da investimenti inefficaci e potenziali penalizzazioni. I segnali di allarme si manifestano in tre aree principali: promesse impossibili, opacità nelle metodologie e utilizzo di tecniche superate o dannose.
Promesse irrealistiche
“Prima posizione garantita” – Nessuna agenzia SEO può garantire posizioni specifiche su Google. L’algoritmo di ranking considera oltre 200 fattori in continua evoluzione. Chi promette la prima posizione dimostra incompetenza o disonestà. Google stesso dichiara nelle sue linee guida: “Nessuno può garantire il primo posto nei risultati di ricerca”.
Timeline troppo brevi – La SEO richiede tempo per produrre risultati sostenibili. Promesse come “traffico raddoppiato in 30 giorni” o “prime posizioni in 2 settimane” ignorano la realtà del funzionamento dei motori di ricerca. Timeline realistiche prevedono: primi miglioramenti tecnici visibili in 4-6 settimane, incrementi di traffico significativi dopo 3-4 mesi, risultati consolidati in 6-12 mesi.
Prezzi sospettosamente bassi – Preventivi sotto i 300-500€/mese per progetti complessi nascondono sempre compromessi pericolosi. La SEO professionale richiede competenze specialistiche, strumenti costosi e ore di lavoro qualificato. Prezzi troppo bassi significano: lavoro affidato a personale non qualificato, utilizzo di automazioni massive, tecniche black hat economiche ma rischiose, o semplicemente nessun lavoro reale svolto.
Mancanza di trasparenza
Tecniche non specificate – Frasi come “utilizziamo metodi proprietari segreti” o “non possiamo rivelare le nostre strategie” sono red flag immediati. La SEO efficace si basa su best practice consolidate e pubbliche. Un’agenzia professionale spiega esattamente quali tecniche utilizzerà: ottimizzazione on-page specifica, strategie di content marketing dettagliate, metodologie di link building white hat.
Nessun dettaglio operativo – Preventivi generici tipo “faremo una SEO completa” senza breakdown delle attività indicano improvvisazione. Ogni preventivo deve specificare: numero di pagine ottimizzate, quantità e tipologia di contenuti prodotti, frequenza delle attività, risorse dedicate al progetto.
Metriche vaghe – “Miglioreremo la visibilità” o “aumenteremo il ranking” sono promesse vuote senza metriche specifiche. KPI professionali includono sempre: baseline attuale misurata, target numerici precisi, timeframe per ogni obiettivo, metodologia di misurazione utilizzata.
Pratiche obsolete o rischiose
Link building massivo – Proposte di “500 backlink al mese” o “submission a 1000 directory” utilizzano tecniche obsolete dal 2012. Google penalizza severamente schemi di link artificiali. Link building moderno significa: qualità sopra quantità, rilevanza del sito linkante, acquisizione naturale e graduale.
Keyword stuffing – Densità keyword del 5-10% o ripetizione ossessiva di parole chiave sono tecniche controproducenti. Google premia contenuti naturali scritti per utenti, non per algoritmi. La scrittura moderna per SEO integra keywords naturalmente nel contesto.
Tecniche black hat – Cloaking, hidden text, doorway pages, private blog networks (PBN) possono causare penalizzazioni devastanti. Recuperare da una penalizzazione Google può richiedere 6-18 mesi e costi superiori al risparmio iniziale.
Confrontare diversi preventivi di ottimizzazione SEO
Valutare proposte SEO multiple richiede un approccio sistematico che vada oltre il semplice confronto prezzi. Una comparazione strutturata permette di identificare il fornitore che offre il miglior rapporto valore-investimento per le specifiche esigenze aziendali.
Tabella di confronto strutturata
Utilizzare una griglia comparativa standardizzata facilita l’analisi oggettiva delle proposte. Ogni criterio deve essere valutato non solo come presenza/assenza, ma anche per qualità e completezza dell’offerta.
Criterio di valutazione | Preventivo A | Preventivo B | Preventivo C | Peso (1-5) |
---|---|---|---|---|
Analisi e audit | ||||
Audit tecnico completo | ✓ (40 pagine) | ✓ (15 pagine) | ✗ | 5 |
Analisi competitor inclusa | ✓ (5 competitor) | ✓ (3 competitor) | ✓ (10 competitor) | 4 |
Ricerca keywords con volumi | ✓ (100 kw) | ✗ | ✓ (200 kw) | 5 |
Strategia e planning | ||||
Obiettivi SMART definiti | ✓ | ✓ | ✗ (generici) | 5 |
Timeline con milestone | ✓ (trimestrale) | ✗ | ✓ (mensile) | 4 |
Piano editoriale dettagliato | ✓ (3 mesi) | ✓ (1 mese) | ✓ (6 mesi) | 4 |
Attività operative | ||||
On-page specificato per pagina | ✓ | ✗ (generico) | ✓ | 5 |
Link building (quality/mese) | 5-10 HQ | 20-30 misti | 50+ (red flag) | 5 |
Contenuti inclusi/mese | 4 articoli | 2 articoli | 8 articoli | 3 |
Reporting e supporto | ||||
Report mensile dettagliato | ✓ | ✓ | ✗ (trimestrale) | 4 |
Dashboard real-time | ✓ | ✗ | ✓ | 3 |
Account manager dedicato | ✓ | ✗ (pool) | ✓ | 4 |
Aspetti contrattuali | ||||
Durata minima contratto | 6 mesi | 12 mesi | 24 mesi | 3 |
Clausole uscita flessibili | ✓ (30gg) | ✗ (penali) | ✗ (penali) | 5 |
Proprietà contenuti | Cliente | Cliente | Agenzia (!) | 5 |
Investimento | ||||
Costo mensile | €1.500 | €800 | €500 | – |
Setup fee iniziale | €500 | €0 | €0 | – |
Costi extra trasparenti | ✓ | ✗ | ✗ | 4 |
Come utilizzare la tabella: assegna un punteggio 1-10 per ogni criterio, moltiplica per il peso, somma i totali. Il punteggio più alto indica l’offerta più completa, non necessariamente la migliore in assoluto.
Calcolare il ROI previsto
Il ROI (Return on Investment) SEO richiede proiezioni realistiche basate su dati concreti, non su speranze.
Formula base ROI SEO:
ROI = [(Valore generato - Costo investimento) / Costo investimento] × 100
Variabili da considerare:
- Traffico organico attuale: baseline per misurare incrementi.
- Tasso conversione medio: percentuale visitatori che convertono.
- Valore medio conversione: revenue per conversione o lifetime value cliente.
- Costo investimento SEO: fee mensili + costi interni + tool.
Esempio calcolo pratico:
- Traffico organico attuale: 1.000 visite/mese
- Incremento previsto anno 1: +150% = 2.500 visite/mese
- Tasso conversione: 2%
- Valore medio ordine: €200
- Investimento SEO annuale: €18.000
Calcolo: 1.500 visite extra × 2% × €200 × 12 mesi = €72.000 revenue incrementale ROI = (€72.000 – €18.000) / €18.000 × 100 = 300%
Tool di calcolo consigliati:
- Ahrefs ROI Calculator: proiezioni basate su keyword difficulty.
- SEMrush ROI Template: foglio calcolo personalizzabile.
- Google Sheets custom: template scaricabile con formule preimpostate.
Valutare il rapporto qualità-prezzo
Il prezzo giusto per determinati servizi SEO dipende da molteplici fattori. Comprendere cosa giustifica differenze di costo aiuta a evitare sia sovrapprezzi che pericolosi risparmi.
Cosa giustifica prezzi più alti:
- Team senior dedicato con track record dimostrabile.
- Strumenti enterprise (Ahrefs, SEMrush, Screaming Frog licenze complete).
- Produzione contenuti specialistici con subject matter expert.
- Digital PR su testate tier-1 nazionali.
- Supporto strategico C-level incluso.
Quando il risparmio diventa un rischio:
- Prezzi sotto il 50% della media mercato.
- Promesse sproporzionate rispetto all’investimento.
- Nessuna trasparenza su team e metodologie.
- Contratti vincolanti lunghi con prezzi “scontati”.
Budget minimi consigliati per settore:
- E-commerce locale: €800-1.500/mese
- E-commerce nazionale: €1.500-3.000/mese
- SaaS/Tech B2B: €2.000-5.000/mese
- Servizi professionali locali: €500-1.000/mese
- Enterprise/Multinazionali: €5.000-15.000/mese
- Startup early stage: €1.000-2.000/mese
Budget inferiori possono funzionare solo per: micro-business locali, progetti one-shot specifici, consulenza strategica senza execution, formazione team interno.
Domande essenziali da fare all’agenzia o al consulente SEO
Le domande giuste rivelano immediatamente il livello di professionalità del migliore consulente posizionamento organico a Bari. Utilizza questa lista durante i primi incontri per valutare competenze, trasparenza e affidabilità del potenziale fornitore.
1. Quali strumenti utilizzerete per il mio progetto?
Perché è importante: gli strumenti professionali costano migliaia di euro/anno. Chi non investe in tool adeguati non può fornire servizi di qualità.
Risposta ideale: “Utilizziamo Ahrefs/SEMrush per ricerca keywords e competitor, Screaming Frog per audit tecnici, Google Search Console e Analytics con setup avanzato, PageSpeed Insights e GTmetrix per performance”
Red flag: “Usiamo tool gratuiti” o “Abbiamo software proprietari”
2. Come misurerete il successo del progetto?
Perché è importante: KPI vaghi = risultati vaghi. Metriche chiare dimostrano comprensione degli obiettivi business.
Risposta ideale: “Stabiliremo baseline per traffico organico, conversioni da organico e revenue. Monitoreremo rankings per keywords strategiche, share of voice vs competitor, ROI complessivo con report mensili”
Red flag: “Misureremo i rankings” (solo) o “Vedremo come va”
3. Chi lavorerà concretamente sul mio progetto?
Perché è importante: spesso chi vende non è chi esegue. Conoscere il team reale evita brutte sorprese.
Risposta ideale: “Team dedicato di 3 persone: [Nome] SEO specialist senior con 5 anni esperienza, [Nome] content manager, [Nome] link building specialist. Ecco i loro LinkedIn”
Red flag: “Il nostro team” (generico) o “Gestiamo internamente” (opaco)
4. Posso vedere case study di clienti nel mio settore?
Perché è importante: esperienza specifica di settore accelera risultati e riduce errori costosi.
Risposta ideale: “Certamente, abbiamo lavorato con [3-4 aziende simili]. Possiamo mostrare incrementi traffico, rankings migliorate e ROI ottenuto. Firmi un NDA e condividiamo dati dettagliati”
Red flag: “Non possiamo mostrare nulla per privacy” o case study vaghi senza numeri
5. Come gestirete la link building in modo sicuro?
Perché è importante: Link building errata = penalizzazioni Google devastanti. Questa domanda rivela l’approccio etico dell’agenzia.
Risposta ideale: “Digital PR su testate rilevanti, guest posting editoriale con contenuti di valore, broken link building, creazione risorse linkabili. Ogni link viene valutato manualmente per qualità e relevance”
Red flag: “Compriamo pacchetti di link” o “Abbiamo una rete di siti” o “PBN privati”
6. Cosa succede se Google aggiorna l’algoritmo?
Perché è importante: aggiornamenti algoritmici sono inevitabili. La reazione dell’agenzia dimostra esperienza e professionalità.
Risposta ideale: “Monitoriamo costantemente tramite tool dedicati. In caso di impatto negativo: analizziamo immediatamente, identifichiamo cause, implementiamo correttivi senza costi extra nel contratto”
Red flag: “Non ci preoccupiamo degli update” o “Costerà extra adattarsi”
7. Come integrate la SEO con le altre attività di marketing?
Perché è importante: una consulenza SEO isolata produce risultati limitati. Integrazione moltiplica l’efficacia.
Risposta ideale: “Coordiniamo con team PPC per insights keywords, con social per amplificazione contenuti, con CRO per massimizzare conversioni. Possiamo interfacciarci con vostri team o suggerire partner”
Red flag: “Noi facciamo solo SEO” o “Non è necessario coordinare”
8. Quali garanzie offrite e quali non offrite?
Perché è importante: distingue professionisti da venditori di fumo. Garanzie realistiche vs promesse impossibili.
Risposta ideale: “Garantiamo: lavoro svolto come da contratto, best practice white hat, report trasparenti. NON garantiamo: posizioni specifiche, tempistiche precise per ranking, risultati senza vostra collaborazione”
Red flag: “Garantiamo prima pagina” o “Money back guarantee su rankings”
9. Come gestite contenuti tecnici o specialistici?
Perché è importante: contenuti superficiali non rankano più. Expertise di settore è fondamentale.
Risposta ideale: “Abbiamo network di copywriter specializzati per settore. Per contenuti molto tecnici, intervisteremo vostri esperti o collaboreremo con subject matter expert esterni”
Red flag: “I nostri copywriter scrivono di tutto” o “Usiamo AI per tutto”
10. Qual è la vostra policy su trasparenza e proprietà del lavoro?
Perché è importante: evita sorprese su proprietà contenuti, accessi account, know-how trasferito.
Risposta ideale: “Accesso completo a tutti i tool in tempo reale. Report dettagliati su ogni attività. Tutti i contenuti e account creati sono di vostra proprietà. Documentazione completa per handover”
Red flag: “Manteniamo alcuni dati riservati” o “I contenuti restano nostri”
Errori comuni nella valutazione
La fretta di attivare strategie SEO porta spesso a valutazioni superficiali dei preventivi. Questi quattro errori ricorrenti possono compromettere l’intero investimento in ottimizzazione per motori di ricerca e generare risultati deludenti o dannosi.
1. Focalizzarsi solo sul prezzo
Il prezzo non dovrebbe mai essere l’unico criterio decisionale. Scegliere il preventivo più economico senza valutare il rapporto valore-prezzo porta inevitabilmente a delusioni. Un risparmio iniziale di €500/mese può costare decine di migliaia di euro in opportunità perse o penalizzazioni da correggere.
Approccio corretto: calcola il costo per risultato atteso, non il costo assoluto. Un’agenzia che costa €2.000/mese ma genera 50 lead qualificati offre miglior valore di una che costa €500 ma produce risultati minimi. Considera sempre: competenze del team, strumenti utilizzati, track record dimostrabile, supporto post-vendita incluso.
2. Non verificare referenze e portfolio
Accettare dichiarazioni non verificate espone a rischi evitabili. Molte agenzie mostrano case study generici o risultati non attribuibili al loro lavoro diretto. La verifica delle referenze richiede 30 minuti ma può salvare mesi di collaborazione inefficace.
Come verificare correttamente: richiedi 3-5 contatti diretti di clienti attuali o recenti nel tuo settore. Contattali telefonicamente chiedendo: risultati ottenuti vs promessi, qualità della comunicazione, gestione delle criticità, consiglieresti questa agenzia? Verifica online recensioni su Google, Clutch, LinkedIn. Controlla che i case study siano verificabili tramite tool esterni.
3. Ignorare i dettagli contrattuali
Le clausole contrattuali nascoste emergono sempre nel momento peggiore. Penali di uscita spropositate, rinnovi automatici non comunicati, proprietà dei contenuti non definita creano conflitti costosi e complicati da risolvere.
Clausole da verificare sempre: durata minima e modalità di recesso (standard: 30-60 giorni preavviso). Proprietà di contenuti e accessi creati (devono essere del cliente). Costi extra non inclusi (tool, contenuti aggiuntivi, consulenze). Modalità di trasferimento know-how a fine rapporto. Limitazioni di responsabilità ragionevoli.
4. Non chiedere chiarimenti tecnici
L’imbarazzo di sembrare incompetenti porta molti decision maker a non approfondire aspetti tecnici cruciali. Agenzie poco professionali sfruttano questa reticenza usando tecnicismi per confondere o nascondere pratiche discutibili.
Domande tecniche essenziali: “Spiegate in termini semplici come funziona questa strategia”. “Quali rischi comporta questo approccio?”. “Perché questa tecnica è migliore delle alternative?”. “Come verificheremo che state usando metodi white hat?”. Un’agenzia professionale apprezza domande tecniche e risponde con chiarezza, traducendo concetti complessi in linguaggio comprensibile.
Conclusioni e prossimi passi
Dopo aver analizzato tutti gli aspetti critici per valutare un preventivo SEO, è il momento di trasformare queste conoscenze in azioni concrete. La scelta del SEO Specialist giusto può determinare il successo o il fallimento della strategia di visibilità online della tua azienda.
Riepilogo dei punti chiave
La valutazione professionale di un preventivo SEO si basa su cinque pilastri fondamentali che non possono essere ignorati:
1. Completezza dell’analisi iniziale: un preventivo valido parte sempre da un audit approfondito che include analisi tecnica, studio competitor, ricerca keywords e valutazione contenuti. Diffida da chi propone soluzioni senza prima aver analizzato la situazione.
2. Strategia misurabile e realistica: obiettivi SMART, timeline credibili (primi risultati in 3-4 mesi, non in 2 settimane), KPI specifici e piano editoriale strutturato distinguono professionisti da improvvisatori.
3. Trasparenza operativa totale: ogni attività deve essere dettagliata – dall’on-page optimization alla link building etica. “Faremo SEO” non è un piano operativo.
4. Comunicazione e reporting strutturati: report mensili, dashboard accessibili, metriche chiare e referente dedicato sono standard minimi, non optional.
5. Protezione contrattuale: proprietà dei contenuti al cliente, clausole di uscita ragionevoli, nessuna garanzia impossibile su ranking specifici.